Le difformità catastali mettono a rischio la vendita

Il decreto legge 78 del 31 maggio 2010 ha introdotto l’obbligo, a far data dal 01 luglio 2010, di verificare la regolarità catastale dei fabbricati prima della stipula del rogito. Ciò avviene tramite l’allegazione all’atto di compravendita della planimetria catastale aggiornata, riportante lo stato di fatto attuale dell’immobile, corredata delle dichiarazioni conformi di acquirente e venditore. L’assenza di tali requisiti comporta la nullità dell’atto di stipula, con conseguente obbligo di restituzione del bene e del prezzo versato, oltre al risarcimento dei danni cagionati dalla parte inadempiente.

Sul punto è intervenuta la circolare dell’Agenzia del Territorio, numero 2 del 2010, che specifica quali sono le variazioni che non hanno rilevanza catastale e che non comportano la modifica della planimetria catastale: tra quelle indicate specificatamente risultano lo spostamento di una porta o di un tramezzo che, pur variando la superficie utile dei vani interessati, non variano il numero dei vani e la loro funzionalità. 

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