A Lequile, in centro storico, sorge uno dei più significativi esempi di palazzo gentilizio Barocco (leccese), così come dichiarato dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali “di interesse particolarmente importante” ai già sensi della Legge 01 Giugno 1939 n. 1089 (Tutela delle cose di interesse artistico e storico).
L’edificio in oggetto costituisce un polo architettonico e scenografico di grande rilievo per l’arteria stradale su cui si affaccia: l’antica Via S. Vito di analoga importanza e su cui si sviluppano altri palazzi signorili.
A tale corpo di fabbrica, sviluppato su due piani fuori terra e prospiciente longitudinalmente alla via, seguono in successione un ampio cortile interno, altri corpi di fabbrica e infine un grande giardino o ortale.
La parte che rivela la maggior cura stilistica barocca è il prospetto principale che sottolinea con due ordini compositivi (inferiore e superiore) i due piani fuori terra.
Nell’ordine inferiore un portale a “fornice” sottolinea l’ingresso al palazzo, incorniciato da alti plinti che sorreggono piedritti e archivolto, sulla cui chiave è collocato lo stemma lapideo: dichiarazione della provenienza storica/signorile.
Segue l’ordine superiore con l’integrazione del portale in una serie di mensoloni della sovrastante balconata in pietra a cui si affaccia l’affaccio principale sottolineato da una lieve rientranza.
A finire una cornice a modanature e dentelli sovrastata da un basso muretto d’attico, conclude l’organismo.
All’interno, oltre il portone d’ingresso, il palazzo si compone di:
- Piano terra distribuito in successione nel modo seguente:
- androne di ingresso coperto con volta a spigolo;
- ampio cortile che ospita una importante nicchia religiosa affrescata su ogni lato compresa la copertura a semibotte, (frontalmente si intravede un’immagine di “Madonna col Bambino” non datata), inoltre sul lato sinistro della nicchia è ricavata un acquasantiera a conchiglia con evidente riferimento simbolico;
- dodici vani sviluppati attorno al cortile e in profondità fino all’ortale, sono tipizzati da un alternanza di copertura propriamente leccese (volte a spigolo, volte a botte lunettata o unghiata) e copertura con solaio piano a “putrelle”;
- ampio pozzo luce;
- vasto ortale sul retro; servizi.
- Primo piano:
- esso è accessibile dal cortile attraverso una scala esterna sistemata lungo tre lati del prospetto interno, poggiante su una serie di mensoloni e arco rampante essa è delimitata da un’antica ringhiera in ferro;
- undici vani anch’essi alternati con copertura tipicamente leccese (volte a spigolo, volte a botte lunettata o unghiata) e copertura con solaio piano a “putrelle”, anch’essi si sviluppano attorno al cortile e in profondità fino all’ortale a cui si guarda da ampi finestroni;
- servizi.
Inoltre la fabbrica ha un piano interrato e un piano ammezzato che arricchisce ulteriormente la struttura.
Molti sono i particolari da apprezzare e che attraggono le caratteristiche storiche del palazzo quasi tutto realizzato con pietra tipicamente “leccese”. Particolari come la modanatura delle porte di ingresso e dei finestroni, i mensoloni che "sorreggono" e impreziosiscono la scala e i balconi, gli ornamenti che arricchiscono il prospetto, le tipiche volte lunettate o unghiate di alcuni vani, le nicchie ricavate nella spessa muratura “a sacco”, i pavimenti decorati in battuto di coccio pesto, riportano indietro nel tempo i visitatori dell'immobile.
Dotato di allaccio alla rete elettrica e all'acquedotto.
Per caratteristiche e posizione si presta ad ospitare una residenza privata oppure una struttura ricettiva d’elite.
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